Ipotesi di regolazione dei deflussi ai fini del governo delle piene nel bacino del Tevere - Piano di laminazione
In data 15.05.2007 è stata stipulata una convenzione tra Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile e Autorità di Bacino del Fiume Tevere, con la finalità di attuare l’organizzazione della funzione di supporto tecnico – scientifico nell’ambito del Servizio Nazionale della Protezione Civile, così come stabilito dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27.02.2004 “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile".
In detta direttiva sono, tra l’altro, individuate le Autorità a cui compete la decisione e la responsabilità di allertare il sistema della protezione civile ai diversi livelli, statale e regionale, e sono definiti, ai fini di protezione civile, i soggetti istituzionali e gli organi territoriali coinvolti nelle attività di previsione e prevenzione del rischio e di gestione dell’emergenza e i loro legami funzionali ed organizzativi.
Il governo delle piene
Nell’ambito della azioni non strutturali per la gestione del rischio residuo, il governo delle piene è un insieme di attività finalizzate alla prevenzione ed alla riduzione del rischio idraulico nel caso di eventi di piena, che devono essere assolte dalle Regioni, con il concorso, se del caso, del Dipartimento.
L’Autorità di protezione civile per la gestione delle piene viene quindi individuata nelle Regioni, che in forma singola oppure d'intesa tra loro, ne esercitano le funzioni ed i compiti, ai quali concorrono, quale
affiancamento tecnico - scientifico, oltre al Centro Funzionale di riferimento, l'Autorità di bacino interessata sia per la pianificazione che per la caratterizzazione delle criticità idrauliche e del rischio residuo persistente a scala di bacino ed il Registro italiano dighe per la sicurezza e la funzionalità delle dighe
Tra le attività che concorrono ad assolvere il governo delle piene e che devono essere assolte dalle Regioni, la suddetta Direttiva indica in particolare le attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza poste in essere attraverso i Centri Funzionali e le attività di presidio territoriale idraulico posto in essere attraverso adeguate strutture e/o soggetti regionali e/o provinciali che inglobano le attuali attività dei servizi di piena e di pronto intervento idraulico e ne estendono l’efficacia a tutti corsi d’acqua di qualsiasi categoria che presentino criticità tali da originare aree a rischio elevato o molto elevato.
Il Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito dei propri compiti di indirizzo e coordinamento, ha evidenziato la necessità di analizzare e risolvere i problemi relativi alla gestione del presidio territoriale idraulico, attività che comportano comunque assunzioni di responsabilità e di costituire un modello regionale organizzativo e funzionale utilizzando strumenti utili forniti dalla Direttiva, quali l’utilizzazione sia del volontariato che delle forze dello Stato quali componenti del Servizio Nazionale di protezione civile, così come le Autorità di Bacino.
In questo contesto, per quanto riguarda il bacino del fiume Tevere, il Dipartimento ha istituito nel maggio del 2004 presso l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere un Tavolo tecnico con il compito di definire la regolazione dei deflussi ai fini del Governo delle piene.
Il Piano di Laminazione delle piene
Nell’ ambito della gestione del Sistema di allertamento per il rischio idraulico la Direttiva prevede la necessità di organizzare un’ adeguata attività di regolazione dei deflussi dagli invasi artificiali presenti sul bacino, per concorrere a limitare gli effetti della piena.
A tal fine l’ Autorità responsabile del governo delle piene assicura, con il concorso dei Centri Funzionali, delle Autorità di Bacino, del Registro italiano dighe, degli Uffici territoriali di Governo, delle Autorità responsabili dei piani d'emergenza provinciali, dei soggetti responsabili del presidio territoriale ed attraverso i gestori di opere idrauliche, la massima laminazione dell' evento di piena, atteso o in atto, e lo sversamento in alveo di portate non pericolose per i tratti del corso d'acqua a valle.
Per diversi e possibili prefigurati scenari d'evento e per ciascuna diga, il piano di laminazione deve prevedere le misure e le procedure da adottare che, pur definite tenendo in buon conto sia la mitigazione degli effetti a valle dell'invaso, sia la sicurezza delle opere, sia l'esigenza di utilizzazione dei volumi invasati, non possono comunque non essere finalizzate alla salvaguardia della incolumità della vita umana, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente.