Il Tevere
Il fiume Tevere, il maggior corso d'acqua dell'Italia peninsulare, si forma nell'Appennino Tosco Emiliano e sfocia nel mar Tirreno dopo un percorso di circa 405 km.
Il Tevere nasce in località Balze, nel comune di Verghereto, agli estremi della provincia di Forlì, dalle pendici meridionali del monte Fumaiolo (1407 m. s.l.m.), anticamente soprannominato "Fiumaiolo" per la ricchezza di sorgenti che lo caratterizzano.
Proprio da due di queste sorgenti, distanti 10 metri l'una dall'altra, denominate Le Vene, nasce, con un portata di 10 litri al minuto, a quota 1268 m s.l.m., il Tevere.
A segnalare la fonte tiberina provvede una stele moderna, ornata da un'aquila e da tre teste di lupo, che riporta l'iscrizione "Qui nasce il fiume sacro ai destini di Roma".
Nel corso dei secoli il fiume ha assunto differenti nomi. Come testimonia Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, III, 53), "Tiberls, antea Thybris appellatus et prius Albula". Il nome Albula trarrebbe origine, secondo Marco Terenzio Varrone, dalla città di Alba o, secondo il poeta Festo, dall'aggettivo Albus a significare" il fiume dalle acque bianche" o, ancora, dal toponimo preindoeuropeo Alp, dal quale deriva il nome delle alpi, che, probabilmente, significava montagna. Il nome successivo Thybris gli sarebbe stato assegnato in memoria di Tebro, re dei Veienti, o, secondo l'opinione più diffusa, di Tiberino, nono re di Alba, mitico sovrano dal corpo di gigante che avrebbe trovato la morte proprio sulle rive del fiume.
Dopo aver segnato un ripido dislivello e aver bagnato l'abitato di Balze, il Tevere percorre 4 km in terra di Romagna ed entra in Toscana dove bagna Pieve Santo Stefano e lambisce Sansepolcro. Tra queste due località il fiume è stato sbarrato da una diga che ha creato un enorme bacino, denominato Lago di Montedoglio. Quindi il fiume percorre la Val Tiberina, un'ampia pianura a quota m 320, e penetra nell'Umbria, in provincia di Perugia, dove bagna Città di Castello e Umbertide.
Poco a sud di Torgiano riceve da sinistra il primo dei suoi affluenti importanti, il Chiascio, e, nei pressi di Marsciano riceve in destra il Nestore.
Il Tevere attraversa quindi la valle umbra da nord a sud, passa vicino a Todi e volge verso SO, varcando la stretta gola del Forello (lunga 17 Km con 37 m di dislivello) fino a formare il grande lago artificiale di Corbara, secondo lago umbro dopo il Trasimeno, lungo 7 Km e largo 2.
Poco dopo, non lontano da Orvieto, il fiume riceve da destra le acque del Paglia che scende dall'Amiata e, quindi, scorre verso SE nella breve gola di Baschi su una serie di soglie rocciose fino allago di Alviano; segna per un lungo tratto il confine tra l'Umbria (provincia di Terni) e il Lazio (provincia di Viterbo) toccando Orte dove riceve da sinistra le acque del Nera, il suo maggior affluente (il Nera, a sua volta, ha già ricevuto le acque del Velino, il fiume che contribuisce a formare le Cascate delle Marmore).
Divenuto ormai fiume vero e proprio, con alveo largo fino a 200 m., il Tevere penetra infine in territorio laziale (province di Viterbo, Rieti e Roma) in direzione SE, finché, giunto in Sabina, riceve da sinistra le acque del Farfa all'interno della riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa. Si dirige quindi a S-SO, riceve le acque dell'Aniene, attraversa Roma stretto tra alti muraglioni e, giunto a Capo due Rami, si biforca: il ramo sinistro, detto Fiumara Grande, passa vicino alle rovine di Ostia antica e forma la foce naturale del Tevere; il ramo destro è, invece, il canale artificiale di Fiumicino che costituisce il porto di imbocco della navigazione fluviale.
Il Tevere, secondo fiume italiano per estensione di bacino e quarto per deflussi, è il terzo per lunghezza e contribuisce, per circa il 20%, agli apporti fluviali nel Mar Tirreno.
Il suo bacino idrografico si estende su una superficie di 17.375 kmq (pari a circa il 5% del territorio nazionale) compresa tra le latitudini nord 43° 47' 44" (M.te Castelvecchio 1.254 m. s.l.m.) e 41° 40' 44" (foce di Fiumara Grande), e le longitudini di 11° 37' 31.4" e 13° 26' 25.4" est Greenwich, occupando una vasta zona del versante tirrenico dell'Italia centrale. Il bacino interessa principalmente due regioni, il Lazio e l'Umbria, in cui si concentra circa il 90% del suo territorio. Il restante 10% ricade in Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Abruzzo. Nel complesso il bacino interessa, totalmente o parzialmente, 334 comuni con una popolazione complessiva residente di circa 4,5 milioni di abitanti (di cui oltre l'80% residenti nella provincia di Roma). All'interno del bacino sono presenti altre importanti aree urbanizzate fra le quali un capoluogo di regione (Perugia) e due capoluoghi di provincia (Rieti e Terni). La provincia di Roma è interessata solo in parte dal bacino del fiume, restando escluse le aree a nord-ovest e quelle a sud-sud-est Il bacino del Tevere si sviluppa in tutta la parte iniziale e negli alti corsi degli affluenti in ambiente montano, raggiungendo le quote più elevate in corrispondenza del Monte Vettore (2478 m), nei margini occidentali della catena dei monti Sibillini, e del Monte Velino (2487 m); ha un aspetto prevalentemente montuoso in tutta la parte settentrio¬nale e nella parte orientale ed è caratterizzato da una modesta presenza di superfici sub-pianeggianti e da una predominanza di pendenze comprese tra il 20% ed il 40%. Per quanto attiene alle pendenze nei vari tratti del profilo, queste dapprima decrescono gradatamente dalle sorgenti fino a Ponte Nuovo-Pontecuti (da 39,3% a 0,6%), per poi aumentare fino al 2,3%, e ridursi di nuovo gradualmente, fino a Ponte Milvio, al valore di circa 0,2%0. Il tratto terminale fino alla foce, anche a causa degli interventi effettuati nel suo corso, presenta pendenze variabili da tratto a tratto, con un valore medio di poco superiore allo 0,1%. L'altitudine media del bacino, pari a 437 m a monte della confluenza con il Nera, si eleva di oltre 300 m subito a valle di detta confluenza, mentre quella dell'intero bacino è di 524 m. Da un punto di vista strettamente fisiografico i limiti del bacino sono stabiliti da due linee di spartiacque, una orientale e l'altra occidentale. La linea orientale, costituita dalla dorsale appenninica, separa per oltre 470 km il bacino dai corsi d'acqua del versante Adriatico. Lo spartiacque occidentale si sviluppa, invece, prevalentemente lungo l'Antiappennino, sull'allineamento formato dai rilievi vulcanici compresi tra i Colli Albani ed il Monte Amiata e dall'Alpe di Poti, dalle Alpi di Catenaia e dalle Alpi di Serra, per una lunghezza di circa 400 km ed a quote meno elevate della linea orientale. Procedendo da est verso ovest, i rilievi si fanno più dolci, fino a vere e proprie colline come quelle nei dintorni del lago Trasimeno, dell'area di Perugia, e quelle che bordano la media e bassa valle del Tevere.
Anche l'allineamento dei rilievi vulcanici, che chiude il bacino ad ovest, si presenta come una lunga fascia collinare, fatta eccezione per il rilievo isolato del Monte Amiata che si erge fino a 1.800 m.
I principali fiumi e bacini idrografici italiani |
|
|
|
|
Fiume |
Lunghezza (km) |
Bacino (kmq) |
Sorgente |
Foce |
Po |
652 |
74.970 |
Piemonte |
Emilia Romagna |
Adige |
410 |
12.200 |
Trentino |
Veneto |
Tevere |
405 |
17.375 |
Emilia Romagna |
Lazio |
Adda |
313 |
7.979 |
Lombardia |
Lombardia (Po) |
Oglio |
280 |
6.649 |
Lombardia |
Lombardia (Po) |
Tanaro |
276 |
8.324 |
Liguria |
Lombardia (Po) |
Ticino |
248 |
7.228 |
Svizzera |
Lombardia (Po) |
Arno |
241 |
8.247 |
Toscana |
Toscana |
Piave |
220 |
4.100 |
Veneto |
Veneto |
Reno |
211 |
4.626 |
Toscana |
Emilia Romagna |
Il bacino idrografico del fiume Tevere |
|
|
|
|
Regioni |
Superficie ricadente |
Territorio del bacino |
Provincie ricadenti |
Comuni ricadenti |
|
nel bacino (kmq) |
coperto (%) |
nel bacino |
nel bacino |
Umbria |
8.142,454 |
46,863 |
2 |
91 |
Lazio |
7.194,825 |
41,409 |
4 |
202 |
Toscana |
1.189,715 |
6,847 |
3 |
21 |
Abruzzo |
618,925 |
3,562 |
1 |
16 |
Marche |
201,355 |
1,159 |
1 |
4 |
Emilia Romagna |
26,928 |
0,155 |
1 |
1 |
Città del Vaticano |
0,794 |
0,005 |
- |
|
TOTALE |
17.374,996 |
100 |
12 |
335 |