Il Tevere a Roma - portolano

Il Tevere a Roma
portolano

Il volume Il Tevere a Roma è al tempo stesso una preziosa testimonianza dei cambiamenti che di recente hanno trasformato il corso di questo fiume, valorizzandone le potenzialità ricreative e naturalistiche, e uno strumento indispensabile di analisi per tutti quegli operatori che, a diverso livello, si occupano della tutela e della salvaguardia degli ecosistemi fluviali.

Realizzato a cura dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere e dal CITERA (Centro Interdipartimentale Territorio-Edilizia-Restauro-Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza”) con la partecipazione della Regione Lazio e del Comune di Roma, Il Tevere a Roma nasce con lo scopo di fornire uno strumento di conoscenza interdisciplinare del tratto urbano del fiume, da Castel Giubileo fino alla foce.

Si tratta di uno studio di carattere architettonico e di ingegneria ambientale che abbraccia anche gli aspetti storici e naturalistici del fiume, mettendo l’accento su quelle trasformazioni recenti che hanno contribuito a riavvicinare la popolazione al fiume, migliorando la qualità ambientale e rilanciando le attività culturali e ricreative lungo il suo corso.

L’analisi, fondata sui risultati dei principali studi condotti negli ultimi vent’anni dall’Autorità di Bacino e da altri enti pubblici, si articola in due parti, corredate da un ampio apparato di immagini e cartografie.

Nella prima, dopo un esame delle principali caratteristiche dell’intero bacino del Tevere, vengono descritti gli aspetti più significativi del fiume nell’area romana: la navigabilità, le piene, la qualità ambientale, la vegetazione, la fauna e il percorso ciclopedonale.

La seconda parte è incentrata sul corso urbano del Tevere. Il fiume è stato suddiviso in otto tratti, individuati sulla base di criteri di continuità e omogeneità e per ogni tratto sono descritti tre ambienti: idrico (le tipologie dei corpi arginali, le caratteristiche dell’alveo fluviale e dei fondali, gli accessi al fiume); naturale (la vegetazione, la fauna, i parchi e le riserve naturali); antropico (i ponti e le opere idrauliche, i luoghi di interesse storico-artistico, i ritrovamenti archeologici, i circoli sportivi e le strutture galleggianti).